giovedì 1 gennaio 2015

10 DOMANDE COMUNI durante un colloquio di lavoro


1 1.   "Mi parli di lei"
Può sembrare la più banale delle domande, la più scontata e proprio per questo motivo quella che farà annoiare di più il valutatore. Se anche tu ti descriverai come un dipendente disciplinato, fedele, determinato e che raggiunge gli obiettivi, probabilmente potresti già dopo la prima domanda essere scartato. Per la soluzione interpellerò R.Reeves ed un suo modello teorico. Nella descrizione di te devi proporre il beneficio che avrà l'azienda dalla tua assunzione, spiegandone i motivi e perché altre persone non potrebbero offrirlo. Sii specifico nello spiegare il tuo talento e fai capire operativamente come potrebbe guadagnare l'impresa. Se noti che il valutatore non sarà annoiato potrai condividere con lui ulteriori episodi significativi nella tua vita, esperienze significative, hobby e passioni che potrebbero delineare positivamente la tua persona (es. volontariato, socio di associazioni culturali..)

2.    "Quali sono i suoi punti di forza?"
Le prime due domande sono molto comuni durante l'intervista lavorativa, conviene quindi allenarsi ed avere già un'idea di risposta. Le qualità che andrai ad elencare e spiegare dovranno essere  fortemente legate all'azienda in cui si sta sostenendo il colloquio. Anche in questo caso la fase di ricerca informazioni sul sito aziendale potrà dare un aiuto essenziale. I cosiddetti "strengths" devono essere motivati e correlati ad una esperienza che li ha fatti maturare. Se non fosse così la risposta non sarà credibile e darà una cattiva impressione.

3.    "Quali sono le sue debolezze?"
Ci sono diversi approcci per poter rispondere a questa delicata domanda. E' essenziale sempre trovare delle debolezze sul lavoro riguardanti noi stessi, in maniera onesta, e utilizzando il modo più conveniente. Un primo modo può essere analizzare le abilità mancanti che non riguardano la posizione per cui ti stai candidando (sto cercando lavoro come elettricista, potrei non saper fare delle slide di presentazione). Un altro approccio è discutere delle skills che non avevi e che hai maturato nel precedente posto di lavoro, sottolineando il tuo livello iniziale e come sei migliorato nel tempo. Un'ultima soluzione potrebbe essere trasformare gli aspetti negativi in positivi, ad esempio l'essere perfezionisti può trasformarsi in un aumento del tempo lavorativo su un singolo progetto, ma ciò comunicherà anche che il progetto sarà impeccabile.

4.    "Come gestisce lo stress e la pressione nel lavoro?"
Questo tema sta a cuore dei selezionatori, infatti durante l'attività lavorativa molto spesso si vengono a creare situazioni complesse che comportano alti carichi di stress. Lo stress in azienda può responsabilizzarti maggiormente e ti induce a organizzarti in maniera più efficiente, lo stress può farti agire per priorità e urgenze. Lo stress può essere affrontato come una sfida e le sfide potrebbero piacerti, lo stress può motivare a fare meglio le attività svolte, lo stress può essere una buona "palestra" che ti forma ad alto livello. Per carattere si può essere tranquilli in tutte le situazioni o avere delle scadenze può entusiasmarti e renderti ancora più creativo. Puoi anche elencare come dimentichi lo stress dopo il lavoro attraverso, le tue passioni, la musica, lo sport... Questi sono esempi ma in ogni caso conviene descrivere situazioni in cui eri sotto pressione e il modo in cui hai reagito. Ai recruiter farà piacere saperlo.

5.    "Mi dica tre suoi pregi e tre difetti."
In questo caso si possono adottare i consigli delle prime due domande. Conviene sempre e comunque preparare gli aggettivi prima del colloquio, collegarli ad una breve spiegazione di essi. I pregi devono coincidere con i requisiti dell'annuncio di lavoro o della posizione ricoperta, i difetti non devono intaccare con le skills richieste nella posizione lavorativa.

6.    "Dove si vede da qui a 5/10 anni?"
Durante un'intervista lavorativa questo quesito viene posto molto spesso, ma allo stesso tempo non ha una risposta precisa o puntuale. Rimanere in silenzio o articolare la risposta in poche battute riguardante le proprie aspirazioni può essere limitativo. Una volta stabilito un percorso di carriera lavorativa, prova a vedere chi è arrivato al pari del tuo obiettivo finale, che passaggi ha compiuto, in che posizioni si è specializzato. Per coloro che invece non hanno un percorso di carriera stabilito (commerciali, insegnanti, programmatori..) sarebbe giusto enfatizzare le conoscenze che anno dopo anno maturerai sviluppandole direttamente sul campo. Quando descrivi i tuoi obiettivi associali al risultato finale che vorresti ottenere, questo renderà più chiare le tue intenzioni. Articola la risposta descrivendo la tua futura carriera anno per anno dimostrando l'estremo interesse che provi per una specifica area aziendale.

7.    "Mi racconti un episodio in cui ha raggiunto un obiettivo"
Le domande 3, 6, 7, 8, sono di tipo behavioral cioè il reclutatore valuta il candidato ascoltando come ha agito durante le sue esperienza passate. La regola fondamentale è essere onesti e non raccontare cose false poiché in ogni momento dell'intervista potrebbero venire a galla. La risposta a queste domande deve sempre contenere una situazione passata, il problema che è avvenuto, come hai effettivamente agito e che risultato a prodotto la tua azione. Ogni domanda di questo tipo (esplicita come la 6,7,8 e implicita come la 3 ed in parte la 5) deve avere una risposta strutturata in questa maniera. Nel caso particolare come obiettivi raggiunti se si è alle prime esperienze lavorative si può raccontare una grande impresa sportiva (non la partita di calcetto tra amici), l'aver conseguito la laurea in tempo o in anticipo, aver lavorato e studiato mantenendo una buona media di voti...

8.    "Mi racconti un evento lavorativo spiacevole e come ha agito"
Dai concreti esempi di situazioni difficili che ti sono accadute principalmente al lavoro, in cui hai discusso per risolvere i problemi. Tendi ad impostare le risposte in maniera positiva, essendo specifico nei particolari e soffermandoti su cosa hai fatto e come lo hai fatto. Per selezionare le situazioni utilizza dei degli eventi nella tua memoria di successo rispetto a ciò che hai fatto o delle tue rivincite personali scaturite da un pensiero contrastante rispetto agli altri.

9.    "In che modo raggiungi gli obiettivi?"
Dietro questa domanda velata l'esaminatore si aspetterà di ricevere una risposta a "Che obiettivi hai per il futuro e come li vorresti raggiungere?" Una buona risposta potrebbe esprimere specificamente riguardo cosa siamo esperti e come la nostra esperienza può influire sul nostro presente lavorativo. Si può fare anche un piccolo accenno ad un evento passato evidenziando come il tuo metodo porta a raggiungere obiettivi sempre più ambiziosi e risultati via via migliori.

10. "Perchè dovremmo scegliere lei?"
Il modo migliore per rispondere a questa domanda è dare esempi concreti del motivo per cui le tue competenze farebbero comodo all'azienda. Cerca di riprendere alcune parole menzionate dal reclutatore riguardo i bisogni dell'azienda e sii concreto nello spiegare i motivi. Specifica in particolare due o tre qualità che ti caratterizzano enfatizzando l'unicità di certe skills. Puoi tranquillamente utilizzare parte del tuo "elevator pitch" (discorso di presentazione) per far incuriosire l'intervistatore per l'entusiasmo e la voglia di fare. Cerca di vendere te stesso nel miglior modo possibile.

Un consiglio utile che posso dare è di, elencare su un foglio (prima del primo colloquio) tutte le qualità, pregi, difetti che pensiamo di avere. L'elenco va completato ogni qual volta riconosciamo un tratto del nostro carattere o una aspetto che non ci piace e che vorremmo migliorare. Naturalmente devi aggiornare anche ciò che ti piace e che credi sia un pregio da utilizzare in azienda.


Scrivendo queste parole e ragionandoci su non avrai nessun problema ad affrontare un colloquio conoscitivo!